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Visualizzazione dei post da 2015

Il calore di un palco

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Non è passato un anno dall'esperienza di "viscura 8" con il gruppo giovani parrocchiale che sono di nuovo sul palcoscenico dell'oratorio di Morbio. Questa volta con "ul grüpp da nagot" che insieme ha portato in scena negli anni ul Pepp, la Rosa, ul Lüisin, la Lena e tanti altri personaggi ispirati alla vita rurale della Morbio di qualche decennio fa.  L'occasione è quella dei festeggiamenti della locale banca Raiffeisen per cui Gianni ha ridato vita a questi compagni di avventura per molte persone del paese. Da "viscura 8" qualcuno degli attori è stato chiamato a impersonare qualche nuovo personaggio della storia, a me tocca il ruolo di un architetto in vena di speculazioni edilizie e di flirt che si spingono oltregottardo. La prima e due repliche sono andate in scena lo scorso fine settimana (13-15 novembre) ma abbiamo in programma altre repliche il 5 e il 6 dicembre sempre a Morbio.  Per me si è riconfermata l'esperienza entusiasma

In quel tempo.... 2.0
Parabole secondo Web

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Qualche tempo fa mi sono imbattuto in un opuscolo della " Prevenzione Svizzera della Criminalità " dal titolo " C’era una volta… Internet " che presenta alcune fiabe classiche reinterpretate in chiave digitale. L'idea di fondo è quella di spiegare alcuni temi informatici e mettere in guardia genitori e bambini dai rischi annessi. È nata così l'idea di fare un lavoro simile sulle parabole del Vangelo, non tanto come esercizio di stile o di "aggiornamento" delle stesse (idea tra l'altro per nulla nuova) ma come attività di riflessione in seno al gruppo giovani. Un lavoro del genere richiede in primo luogo che si conosoca e capisca la parabola su cui si vuole lavorare, quindi un lavoro biblico, sulla parola di Dio, di esegesi e meditazione. In secondo luogo la scelta e la conoscenza di un tema attuale che possa essere trattato in modo non superficiale. Primo risultato di questo lavoro è la seguente " Il buon Sam<3 " Si tratta di un

Preti e scoutismo
Corso assistenti GSC

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Reduce da un fine settimana lungo passato soprattutto nel mondo scout (e un pezzetto nella formazione continua scolastica), rifletto sulle 36 ore del corso del GSC ( Gruppo Sezioni Scout Cattoliche ) per gli assistenti, i preti, che sono attivi in parrocchia in una sezione scout.

26x24
26 cantoni in (meno di) 24 ore

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In fondo è una bella testimonianza di alcuni dei valori svizzeri. Ha a che vedere con il federalismo, con la ricchezza di questa nostra nazione, con la puntualità (in particolare dei treni), con la precisione, con l'affidabilità di quella che era la più amata delle vecchie "regie federali" e che ancora è accompagnata da una certa aura. In tutto ciò svolge un ruolo importante la dimensione limitata della Svizzera che nei suoi stretti confini vanta geografia, politica, società, lingua, territorio così variegati e ricchi come pochi altri luoghi. Dietro alla nostra "operazione 26x24" forse c'è tutto questo, forse semplicemente un pizzico di follia sapientemente abbinata a una smodata passione ferroviaria. Di fatto, dopo averne parlato abbondantemente per qualche anno, stavolta si è presentata l'opportunità di provare a metterla in pratica. Per far quadrare i conti del nostro programma è necessario partire da St. Maurice la mattina presto, quindi ci organ

Quale caccia sul Generoso?

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Questo articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Foto NAGY Albert Il racconto è di un amico residente in un comune poco oltre la frontiera che non disdegna di godersi belle passeggiate sulle nostre prealpi, in particolare sul Generoso che frequenta estate e inverno, giorno e notte. Ed è proprio di una notte che mi racconta, quella tra lunedì 31 agosto e martedì 1 settembre, in cui si godeva una tranquilla ascesa notturna alla vetta in compagnia di un amico. Giunti nei pressi della recinzione del cantiere per il nuovo albergo, ben visibili e riconoscibili come essere umani grazie alle torce elettriche, vengono accolti da capre al pascolo e da grida minacciose (cacciatori? Pastori?) alle quali seguono due distinti colpi di fucile. Saranno stati a salve, saranno stati sparati contro il terreno o in aria, i due «frontalieri della montagna» scappano a gambe levate. Non hanno sporto denuncia, mi racconta, in quanto per accorciare l'ascesa si erano incamminati lu

"Carpenteria umana" a Balerna

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Quattro anni fa a Morbio mi presentavo con scarponi e zaino come simbolo della montagna che amo ma anche del cammino che mi auguravo di percorre nella e con la comunità. Quest'anno da voi a Balerna forse sarebbe meglio utilizzare montacarichi e furgoni, simbolo del trasloco. Un trasloco obbliga a fare ordine, pulizia, si buttano molte cose. Un trasloco obbliga a rimettersi in gioco, vale soprattutto per un prete che nella comunità parrocchiale in fondo trova la sua famiglia. I legami solidi restano comunque e si portano con sé, ma per molti aspetti si deve un po' ricominciare. Non si ricomincia dal nulla, ma si riparte su ciò che hanno costruito, e lasciano magari anche con un po' di nostalgia, tutti i vicari che sono passati prima di me e anche i preti che a Balerna ancora ci sono. Quindi a voi ho deciso di presentarmi come carpentiere, con mazza, cazzuola, mattoni e cemento (e un casco di sicurezza). Quando si costruisce c'è da lavorare sodo, e nei cant

Dalla foce alla sorgente...

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10 anni fa ai primi di settembre due bambela, allora appena più che ventenni, partivano dalla foce della Magliasina per quello che definirono il "canyoning dei poveri". Ambizioso obiettivo: dalla foce alla sorgente.... Per i non indigeni si tratta di percorrere una quindicina di chilometri da Magliaso al Monte Gradiccioli (sulla traversata Lema-Tamaro) camminando nel fiume o cercando di allontanarsi il meno possibile dall'alveo. Di fatto i due allora si arenarono brutalmente a una cascata (oggi la definirebbero "cascatella") poco oltre il ponte del sentiero che sale a Curio o a Iseo. 10 anni dopo, ormai più che trentenni si decide di ripartire da lì. Obiettivo meno ambizioso: sorpassare la cascata, raggiungere il Maglio e proseguire fino alla pozza antincendio per elicotteri situata tra Vezio e Mugena. Un'auto è parcheggiata lì, l'altra a Curio da dove si scende per raggiungere l'allora punto di arrivo e l'odierno punto di part

Grazie Morbio. Meglio: grazie Morbiensi!

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Iniziavamo così... Quattro anni. Non vivevo per un tempo così lungo nello stesso posto dai miei anni di liceo come interno al Collegio Papio di Ascona, ma lì la comunità degli studenti cambiava di anno in anno. Poi due anni al Seminario San Carlo a Lucino, uno in parrocchia a Melide, altri tre nel seminario e ancora tre a Roma. A Morbio contavo di rimanere più a lungo, ma con settembre inizierò una nuova esperienza nella parrocchia di Balerna. Vado a cominciare un'altra bella esperienza, ne sono sicuro, ma mi dispiace molto lasciare Morbio, o meglio mi dispiace lasciare la comunità che abita Morbio. Sì, perché non mi affeziono tanto ai luoghi (forse proprio a motivo della mobilità descritta prima) quanto mi affeziono piuttosto alle persone. Con voi a Morbio ho passato i primi quattro anni della mia vita da prete. Quattro anni in cui ho imparato, ho sbagliato, ho recuperato, sono cresciuto insieme a voi, soprattutto insieme a ragazzi e giovani cui era diretta maggiormente l

Could we start again please?

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Jesus Christ superstar nel XX anniversario italiano . 21 giugno 2015, Teatro Nuovo di Milano , con tre ragazzi del Gruppo Giovani. Tra tutte, questa volta (il musical l'avevo visto molti anni fa al Palazzo dei Congressi a Lugano) a colpirmi è la canzone: " Could we start again, please ", Possiamo ripartire, per favore? Abbiamo sbagliato qualcosa, Gesù, crediamo di averlo finalmente capito, questo ci ha fermati, non potremmo ripartire? Non dobbiamo però convincere Lui! Ma siamo noi quelli da convincere che ripartire, con Gesù, è sempre possibile! Scelgo di tradurre " start again " con " ripartire " perché " ricominciare " nell'ambito della fede mi sembra sbagliato. Si ricomincia una volta sola, con il battesimo, poi piuttosto si può ripartire, si deve ripartire, Gesù ci invita continuamente a ripartire, ma riconciliandosi con il passato, non cancellandolo, non dimenticandolo. Ripartire, allora, non ricominciare. "Non potremmo r

Dio non progetta, semina
XI Domenica del tempo ordinario, anno B

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Ez 17,22-24; Sal 91; 2 Cor 5,6-10; Mc 4, 26-34 Progettare significa pensare, programmare qualche cosa, cioè idearla e studiare nel dettaglio le possibilità, i modi e i mezzi per eseguirla. Seminare invece consiste nel gettare la semente in un terreno preparato a riceverla, perché germini e dia vita a nuove piante. Dio non è un architetto ma un seminatore È il contrasto tra orgoglio e umiltà. L'orgoglioso progetta, pianifica, programma, cerca di eliminare l'imprevisto o di pianificare anche quello. Il suo mondo crolla se tutto non va come calcolato. L'umile semina. Accetta di non avere tutto sotto controllo. Ma sa che il seme dentro di sé ha tutto il necessario perché porti frutto o lo porti anche in abbondanza. Gesù ci racconta di un uomo che getta il seme. Lo getta proprio, quasi a buttarlo via, non si tira indietro, è abbondante. Il seminatore abbandona quel seme alla terra che ha preparato, certo con cura, arata, rivoltata. Il seminatore non vede neppur

Cero Pasquale     –     Cristo: Luce del mondo

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Nel 2014 proposi al parroco don Claudio e al gruppo giovani di occuparci della realizzazione artistica del cero Pasquale con la tecnica della pittura a cera fusa. Modo che mi sembrava particolarmente adatto a rispettare l'indicazione della lettera circolare sulla preparazione e celebrazionedelle feste pasquali " Paschalis sollemnitatis " della Congregazione per il Culto Divino: "Nel rispetto della verità del segno, si prepari il cero pasquale fatto di cera , ogni anno nuovo , unico , di grandezza notevole, mai fittizio , per poter rievocare che Cristo è la luce del mondo ". Dopo alcune prove attorno ad un primo tema biblico, don Claudio ci propose di realizzare " La colonna di fuoco " che ha fatto bella mostra di sé alla Veglia e per il periodo Pasquale nella nostra chiesa di San Giorgio. Quest'anno il gruppo ha pensato di proporre l'acquisto del cero così decorato alle parrocchie vicine decidendo di destinare il ricavato dell'opera ar

Sepolcri      Venerdì Santo

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Non intendo sostituirmi a Ugo Foscolo rubando il titolo della sua opera forse più famosa, infatti più che a lui, l'ispirazione qui è dovuta al Sepolcro per eccellenza e ad una esperienza fatta sul posto nel febbraio di quest'anno. Si tratta ovviamente del sepolcro (o piuttosto di ciò che ne rimane) conservato a Gerusalemme nella Basilica dell'Anastasis. Arrivati a Gerusalemme con un gruppo di scout e giovani a conclusione di un pellegrinaggio in Giordania, la mattina di sabato 21 febbraio abbiamo avuto la possibilità di celebrare l'Eucaristia nell'edicola del Sepolcro, all'interno, sul marmo che copre la pietra ritenuta essere quella su cui fu posto il corpo esanime di Gesù. Il frate responsabile ha "spinto" il gruppo all'interno, nello spazio ristrettissimo e ha chiuso la porta alle nostre spalle. Siamo stati chiusi nel sepolcro. Ma lì abbiamo celebrato l'Eucaristia con il formulario di Pasqua, della risurrezione. Sono due cose che vanno

A Roma con il gruppo giovani

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Tornare a Roma dopo averci abitato per tre anni e averci vissuto molte esperienze importanti è sempre un po' come tornare a casa. Ma questa volta ci sono tornato accompagnato da sette ragazzi e giovani (14-22 anni) del gruppo della Parrocchia di Morbio Inferiore. Per cinque di loro era la prima volta. Tra le molte tappe non poteva mancare quella presso il Collegio Germanico e Ungarico che mi ha ospitato per tre anni. Visita nella quale, mentre salutavo vecchi compagni e amici che stanno terminando i loro studi, i nostri giovani raccontavano a don Sebastian (svizzero della diocesi di S. Gallo che era con me al CGU) che quel giorno li avevo proprio fatti correre. E hanno ragione, ho voluto dar loro in quattro giorni un assaggio di molto di quello che a Roma si può trovare: Musei, chiese, catacombe, monumenti e anche un po' di shopping nella speranza che al prossimo viaggio abbiamo qualche spunto per decidere su cosa fermarsi. Per me è stato bello viaggiare con giovani che t

TACIAMO!
IV Domenica del tempo ordinario, anno B

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Dt 18,15-20; Sal 94; 1 Cor 7,32-35; Mc 1,21-28 Gesù «insegnava loro come uno che ha autorità». Gesù parla, noi lo ascoltiamo? Gesù parla come uno che ha autorità, noi lo seguiamo? Tutte le letture di oggi ci parlano della potenza della Parola di Dio. Tutto mira a suggerirci la risposta alla domanda delle genti di Cafarnao: «chi è mai questo?» Basta leggere i testi sacri, la Torah, la legge per scoprirlo!

Cartelli indicatori
II Domenica del tempo ordinario, anno B

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1 Sam 3,3b-10.19; Sal 39; 1 Cor 6,13c-15a.17-20; Gv 1,35-42 Cartelli indicatori, cartelli stradali, manifesti... Oggi le letture è questo che ci propongono. Cartelli indicatori che sono persone che in modi diversi ci indicano qualcosa, mostrano un nome, una identità, qualcosa di importante. Partiamo da Samuele ed Eli. Samuele è un bambino al servizio del tempio come dono da parte della mamma che lo aveva promesso a Dio quando era stata liberata dalla sterilità. Un bambino che non conosce Dio, dice il testo della scrittura. Sarà il «cartello indicatore» Eli a farglielo conoscere, ad aiutarlo ad accogliere quella voce nuova, confusa erroneamente per quella del maestro, come la voce del Signore. Anche noi abbiamo bisogno di cartelli indicatori che ci indichino che quella là e non altre è la voce di Dio. Qualcuno che ci aiuti a trovare tra le mille voci che abbiamo dentro (pur non essendo pazzi) quella che viene da Dio. Ecco il primo «cartello», Eli. A tutti serve un «Eli» c

viscura8
Il gruppo giovani della Parrocchia di Morbio, divertendosi, aiuta i cristiani in Iraq

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Un teatro, una commedia, leggera e divertente. È il modo con cui i giovani del gruppo parrocchiale, che da qualche anno si ritrovano all'oratorio il sabato o la domenica sera, hanno scelto per dare un contributo concreto alla colletta lanciata dal Giornale del Popolo e dal vescovo Valerio a favore dei cristiani in Iraq. Un lavoro nato e cresciuto proprio dai giovani che sono, loro stessi, autori della storia, dei personaggi e dell'ambientazione.