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Visualizzazione dei post da settembre, 2016

Oratorio Balerna - Stagione teatrale

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Fine anni '70 inizio '80 del 1900. A Balerna si occupa dell'Oratorio e delle attività per ragazzi e giovani il canonico Don Aurelio Muther. Sogna una nuova struttura per l'Oratorio. Da edificare sul sedime di quello allora esistente, ma più grande, con degli appartamenti con cui attraverso gli affitti finanziare la struttura. Desidera metterci la sede della sezione scout, gli spazi per la Corale San Vittore, la sala giochi per i ragazzi. Sogna anche un grande salone, che vuole polivalente ma con degli spazi per il teatro. Sogna di fare salire sul suo palco generazioni di piccoli e grandi attori. 2016, settembre. Il sogno di don Muther è realtà da trent'anni. Nel bel mezzo del quartiere della Marediga sorge la grande struttura in cemento armato con i serramenti rossi dell'Oratorio. Tutte le attività sognate vi trovano spazio. Per il Teatro don Aurelio ha costruito la sala polivalente che ospita un palco di 12x8 metri e posti a sedere fino a 400, dotata di mo

Cento volte tanto senza però cercarlo
San Nicolao della Flüe

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Sap 7,27;8,1.5-9; Sal 89; Col 3,12-17; Mt 19,27-29 Questa domenica facciamo uno strappo alla regola e mettiamo in pausa la lettura continua del Vangelo di Luca. Il 25 settembre infatti celebriamo San Nicolao della Flüe, patrono della Svizzera che, in quanto tale, supera la domenica nella scala delle precedenze liturgiche. Per noi «Bruder Klaus» ha un suo richiamo a Sachseln e al Ranft ma forse non sempre conosciamo bene le vicende storiche precise che lo hanno portato ad essere definito «Padre della Patria». Conosciamo però la sua fuga verso l’eremo con il permesso della famiglia che ha lasciato ‘nel mondo’. A partire da questo rischiamo di leggere nel modo più sbagliato il Vangelo proposto per la sua memoria. Vangelo in cui Pietro di fa portavoce forse di una specie di ‘malcontento’ generale degli apostoli e si lamenta presso Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». Nicolao non vive questo atteggiamento, non lascia tutto per ave

Amministratori accorti
XXV Domenica del tempo ordinario, anno C

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Am 8,4-7; Sal 112; 1Tm 2,1-8; Lc 16,1-13 Il profeta Amos ci introduce nelle letture bibliche di questa domenica annunciando un Dio con la memoria lunga, in particolare per le malefatte di chi inganna, deruba e umilia il povero. Abbiamo a che fare con i beni, con la loro amministrazione, con il loro uso a favore delle persone o contro di esse. Per assurdo il Vangelo sembra proporre come esempio la figura di un’amministratore infedele e scaltro che però viene lodato dal padrone. Lo svolgimento del racconto non è chiaro, non si capisce se l’amministratore accusato di sperperare i beni sia veramente colpevole oppure no, ad ogni modo subisce le conseguenze dell’accusa e viene allontanato. Prima di andarsene però falsifica le ricevute che i debitori hanno col padrone e li rende debitori verso sé stesso, così da organizzarsi un futuro tramite la loro riconoscenza. Questa operazione dovrebbe chiamare su di lui punizione e peggiorare la sua situazione agli occhi del padrone, che invece s

La buona notizia di una misericordia estrema
XXIV Domenica del tempo ordinario, anno C

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Es 32,7-11.13-14; Sal 50; 1Tm 1,12-17; Lc 15,1-32 Pecora, moneta, figlio. Perduti e ritrovati. Un trittico quello che Luca presenta annunciando quello che per lui è il centro incontestabile del Vangelo, un Vangelo nel Vangelo: la buona notizia della misericordia estrema del Padre. Un’unica parabola in tre scene, ma stiamo attenti a leggerle sempre tutte e tre insieme. La ripetizione, soprattutto nello stile biblico e nelle modalità della preghiera antica, non è mai fine a sé stessa ma quasi un segnale, un invito a sostare maggiormente, con più attenzione, a non passare in fretta. Non sorvoliamo nessuna delle tre scene liquidandole come doppione ma fermiamoci su di esse il doppio.

Il Regno è grazia
XXIII Domenica del tempo ordinario, anno C

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Sap 9,13-18; Sal 89; Fm 1,9-10.12-17; Lc 14,25-33 Gesù è in cammino, di villaggio in villaggio, verso Gerusalemme e l’Evangelista Luca situa qui molti messaggi di Gesù sul regno e sull’identità del discepolo. Abbiamo scoperto, la scorsa domenica che gli invitati al banchetto del regno sono gli ultimi e i poveri, coloro che sanno accogliere il dono gratuito di Dio. Il Vangelo di questa domenica ci spinge a riflettere, ad osservare, a capire bene e valutare se noi siamo tra questi, se noi possiamo veramente chiamarci discepoli, se siamo tra coloro che sanno accogliere il grande dono di Dio senza opporgli nessun tipo di resistenza, nessun altro tipo di priorità.